Amate la Grecia, la sua cultura, il suo cibo e non riuscite a pensare alle vostre ferie al di fuori dal territorio ellenico.
Eppure potreste non essere a conoscenza di queste curiosità, sospese tra dati empirici e credenze, che riguardano proprio la nostra splendida “Ellada”.
Alcune -come la numero 1- sono ormai tradizioni superate e in via di estinzione nella maggior parte del territorio ellenico, ma permangono solo in realtà più piccole.
Altre sono solo delle superstizioni legate ad un insieme di credenze e modi di fare che si tramandano da generazioni…
Cominciamo?
1) Ai bambini non viene assegnato un nome vero e proprio fino al momento del battesimo, celebrato secondo rito Ortodosso. Solo quel giorno verranno, finalmente, chiamati Dimitris, Ioannis, Giorgos, Manolis, o come preferite immaginare il loro nome…
Nei mesi prima, sebbene i genitori abbiano ovviamente già chiaro in testa il nome che daranno alla loro creatura, ci si riferirà al bambino con appellativi generici come potrebbe essere -in italiano- il nostro “bimbetto” o “piccolino” (in greco “morò” o “moraki”).
2) Particolare enfasi viene attribuita ai festeggiamenti nel giorno dell’onomastico, che in Grecia ha una valenza superiore a quella del compleanno.
Molte persone portano, infatti, il nome di qualche Santo: la consuetudine, dunque, è quella di celebrare il Santo celebrando anche se stessi, aprendo la propria casa alle visite da parte di parenti e amici, e offrendo loro dolci e ringraziamenti per gli eventuali regali ricevuti.
3) Nessuna città principale dista più di 140/150 km dal mare.
4) Moltissimi greci credono a superstizioni e malocchio. In Greco, la parola usata per esprimere il concetto è “mati”, o “matiasma“, dove mati indica -appunto- lo sguardo, gli occhi. Attraverso gli sguardi, si emanerebbero energie positive ma anche negative. Non a caso, l’oggetto scaccia malocchio per eccellenza è a forma di occhio (vedi articolo su L’occhio Greco, o Nazar)
5) Nei villaggi, il pane è considerato come un dono di Dio: per questo, prima di tagliarlo, gli anziani fanno il simbolo della croce con un coltello.
6) Secondo un’antica leggenda, il cappello bianco da chef (state già pensando a Carlo Cracco?!) pare sia nato proprio in Grecia!
Veniva indossato dai cuochi che lavoravano all’interno dei monasteri, affinché si differenziassero dai monaci che indossavano -invece- un cappello nero.
7) Facendo i dovuti scongiuri del caso, e constatando che -ahimè- il clima sta cambiando un pò ovunque, mediamente in Grecia ci sono 250 giorni di sole in un anno. Ripeto: 250 su 365… non vi sembra una media eccellente?!
8) La bandiera greca è composta da cinque strisce orizzontali blu, alternate da quattro di colore bianco, per un totale di nove strisce. Nove, come le sillabe del motto nazionale “Eλευθερία ή Θάνατος” (Libertà o Morte).
A sinistra delle strisce troviamo, invece, una croce bianca, segno di gratitudine del popolo nei confronti della Chiesa Ortodossa.
I monasteri erano gli unici luoghi, in tempo di dominazione turca, in cui si riusciva a continuare -sebbene di nascosto- l’insegnamento della lingua e della cultura greca, consentendo dunque lo sviluppo di un’identità nazionale sempre più forte e in contrasto con quella islamica degli invasori.
Inoltre, i monaci combatterono in prima persona a fianco del popolo ellenico, a favore della liberazione dall’impero Ottomano.
9) Con la parola “bar bar bar”, i greci indicavano la lingua dei “selvaggi”, cioè di tutte quelle persone incapaci di parlare e comprendere la lingua ellenica. Da qui, l’utilizzo odierno della parola “barbaro” nell’italiano.
10) Il vincitore della prima edizione di Masterchef Italia, Spyros Theodoridis, è greco! Avevate dubbi in merito alla bontà di questa cucina?
11) I greci amano… sputare!
Molti ritengono che sputare serva a scongiurare il male, cacciando lontano il diavolo e la sfortuna. Ecco perché quando qualcuno viene a conoscenza di brutte notizie, specialmente su se stesso, ha l’abitudine di “sputarsi addosso” tre volte (ovviamente, riproducendone solamente il suono: “ftu, ftu, ftu”), per evitare che ciò che è stato detto o insinuato accada veramente.
12) Secondo alcuni linguisti, perfino il presunto americanissimo “OK” deriverebbe -in realtà- dalle parole greche “Ola Kalà” (letteralmente, tutto bene)… ma non ci è dato sapere quanto ci sia di empirismo e quanto, invece, di “romanticismo” in questa matrice di studi.
13) I Greci non posano mai i coltelli direttamente nelle mani di chi li chiede, perché secondo una credenza dare in mano il coltello a qualcuno significa litigarci.
Perciò, poggiano il coltello sul tavolo e l’interessato lo prenderà da li.
14) Il Sirtaki non esiste! O, meglio, si tratta di una danza creata appositamente per il film “Zorba il Greco”, mescolando melodie e liriche tipiche della tradizione greca. Non è, dunque, una tipica danza greca.
15) Secondo un sondaggio ufficiale della Durex, la Grecia è la nazione più sessualmente attiva al mondo, con una media di più di 3 volte a settimana!
16) Quando due persone dicono simultaneamente la stessa cosa, devono pronunciare ad alta voce la frase “Piase kokkino!” (Tocca rosso!), e toccare immediatamente un oggetto rosso, altrimenti la superstizione vuole che litighino di li a breve.
Quante di queste informazioni conoscevate già?
E cosa, invece, vi ha sorpreso maggiormente?
Commentate qui o sulla pagina Facebook di KaliParos!
2 commenti su “16 curiosità sulla Grecia che (probabilmente) vi faranno dire "NON LO SAPEVO"!”
Brava interessante. Anch’io ho un blog di viaggi
Dalverdealrosa.com/silvana rizzi
Ciao Silvana, ho spulciato il vostro blog!
Molto interessante 🙂