Viaggio alla scoperta di Paros
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L’occhio Greco, o Nazar

L’occhio Greco, o Nazar 

Dopo tanti anni in Grecia, ieri mi hanno regalato per la prima volta il famoso “occhio Greco” (conosciuto anche come “occhio di Allah” o “Nazar”, nei paesi di cultura musulmana come la Turchia, o -in inglese- “Evil eye”), da appendere alle pareti di casa per donarle quel tocco di “grecità” che mi piace così tanto, ma anche quel pizzico di fortuna che non guasta. 

Sono, così, venuta a conoscenza della storia che sta dietro questo portafortuna, e ho deciso di condividerla con voi.  Iniziamo col capire perché proprio un oggetto a forma di occhio possa servire a scacciare il cosiddetto “malocchio”. Perché, fondamentalmente, gli occhi sono il nostro sguardo sul mondo, lo strumento con cui possiamo riversare i nostri pensieri -buoni o cattivi- su ciò che ci circonda. La convinzione è che i complimenti, anche se elargiti senza alcuna dose di cattiveria, contengano comunque un pizzico di invidia, consapevole o inconsapevole che sia. Questo accade soprattutto verso qualcosa di “nuovo”, che per i Turchi trova la massima esemplificazione nella nascita di un bambino. Si racconta, infatti, di una donna che avesse dato alla luce un bambino dalle guance perfettamente rosa, e che chiunque vedesse il bambino si complimentasse con la madre per l’ottima salute del nuovo arrivato. Dopo un paio di settimane, il bambino si ammalò. Ecco perché oggi, in Turchia, ai bimbi appena nati vengono donati braccialetti e amuleti contenenti il famoso occhio, difendendoli in tal modo dagli “occhi” estranei.

Aggrappandosi ancora alle leggende e ai miti di una volta, si narra che un gruppo di Turchi cercasse di spostare una roccia dalla riva del mare, ma non fosse riuscito nell’impresa nemmeno utilizzando la dinamite. Si rivolsero, dunque, ad un abitante del posto, conosciuto come “portatore di malocchio”, che -una volta giunto a riva- esclamò: “Che roccia grande!”, ed immediatamente essa di frantumò sotto lo sguardo attonito dei presenti. 

Insomma, rapportandosi ai tempi odierni, più o meno quello che accade, a volte, quando vi dicono “che bel vestito che hai!”, o “che bel gioiello!”, ed immediatamente dopo strappate il tessuto o perdete il vostro prezioso! Ecco, quella è l’espressione più tipica del “malocchio”. 

Abbiamo, dunque, capito il significato dell’occhio. Ma perché colorato di blu? Nei paesi dell’Egeo era così raro trovare persone dotate di occhi azzurri, che iniziò a diffondersi la credenza secondo cui fossero i principali portatori di malocchio. Colorare l’amuleto antimalocchio di blu serviva, dunque, ad esorcizzare l’effetto del “male”, e a rifletterne le energie negative. Abbiamo già visto in un altro post (Il bianco e il blu), come la scelta del blu nel colorare cupole, infissi e tetti di case fosse appositamente studiata per tenere lontano il diavolo (e, dunque, il male in generale). 

Insomma, se qualcuno dagli occhi azzurri dovesse ammaliarvi col fascino dei suoi complimenti, scappate! A meno che non indossiate il mitico occhio!

Attenzione: l’occhio non va mai acquistato da sè, ma si accetta solo se regalato! Inoltre, qualora si rompesse va immediatamente sostituito!

E voi lo avete mai regalato, o ricevuto in dono?
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