Più comunemente conosciuta come “Chiesa delle 100 porte”, rappresenta uno dei simboli di Paros, e una delle Chiese di epoca Bizantina più importanti e meglio preservate di tutta la Grecia.
Le ragioni del suo nome sono abbastanza oscure, dal momento che essa non ha alcuna traccia di 100 porte o finestre, a sostegno del suo epiteto.
Secondo una teoria, si tratterebbe di una distorsione della parola “κάτω πόλη, kato poli”, che significherebbe -letteralmente- “città bassa” (essendo, infatti, la Chiesa situata nella parte bassa della città di Parikia, proprio in riva al mare), divenuta -erroneamente- “εκατόν τα πύλη, ekaton ta pili”, che significa appunto cento porte o cancelli.
Parzialmente distrutta dal terremoto del 1773, e successivamente ristrutturata secondo canoni architettonici differenti da quelli originari, la Chiesa venne riportata al suo splendore iniziale con un’opera di restauro terminata nel 1966.