Oggi parliamo di isolette disabitate, che in passato -però- hanno sicuramente ospitato lo sviluppo di alcune civiltà.
Come si evidenzia da qualche ritrovamento a seguito di ricerche archeologiche.
Qualche giorno fa, mi sono imbattuta sul web davanti ad un articolo di Greece Is, che a sua volta traduceva in inglese il testo pubblicato originariamente dal quotidiano greco Kathimerini.
Entrambi descrivevano una serie di studi archeologici della durata di 3 anni, avviati appena un anno fa dal Norwegian Institute di Atene e dal Carleton College (USA), con l’obiettivo di riportare alla luce la presenza di segnali di civiltà antiche in piccole isolette delle Cicladi, attualmente disabitate.
Il target oggetto di studio vede un’ampia costellazione di isolotti a largo delle maggiori Paros, Antiparos, Sifnos, Serifos, Kythnos, Mykonos, Syros, Tinos e Andros.
Paros e Antiparos sono state le prime due aree da cui hanno preso inizio tali ricerche lo scorso anno, evidenziando con mia grande sorpresa dei ritrovamenti nei pressi degli isolotti di Dryonissi, Filizi e Pateronissia.

Dryonissi (1) è l’isolotto a largo del villaggio di Dryos, nella zona a sud est di Paros.
Per capirci, siamo leggermente più a sud della spiaggia Golden Beach.
Qui sono state ritrovate ceramiche e arnesi in pietra risalenti al primo periodo Cicladico (siamo intorno al 3000/2000 A.C.!), oltre a muretti di cinta (che denotato lo svolgimento di attività agricole) e ad una piccola miniera di calcare nella zona a ovest dell’isola.
Sempre a est di Paros, ma stavolta risalendo un pò più su, dirigendoci dalle parti della spiaggia di Santa Maria, ritroviamo un altro gruppo di isole su cui è certo ci sia stata vita prima di oggi.
A Filizi (2), l’isolotto originariamente connesso a Paros da una striscia di terra, e ora raggiungibile solo a nuoto in poche bracciate, sono stati ritrovati resti di un sito archeologico risalente al periodo compreso tra l’ottavo e il quinto secolo A.C.
Leggere la notizia, mi ha riportato con la mente a quando ho raggiunto l’isolotto a nuoto, per perdermi qualche minuto dopo in una pace assoluta fatta di silenzio e solitudine.
E dato che, secondo la mia malatissima mente convinta di una “precedente vita greca”, ogni volta che mi trovo nei pressi di rovine e siti archeologici ristabilisco la connessione con i miei “antenati” greci, non escludo sia avvenuto lo stesso anche quel giorno.
In quel preciso istante in cui saltellavo libera e felice su un minuscolo isolotto completamente disabitato.
A Evriokastro (3), più a nord di Filizi, sono state ritrovate mura di fortificazione e sistemi di torrette.
Probabilmente, il suo profilo ripido ha reso l’isola una roccaforte sicura da abitare fino all’epoca tardo Bizantina (intorno al 1400 D.C.) .

Infine, tracce di ruderi abitativi sono stati ritrovati anche nelle isole dell’arcipelago di Pateronissi (4), a sud di Paros.
Siamo in quel tratto di mare tra Paros e Antiparos definito “Blue Lagoon”, per via dei colori incredibilmente turchesi del mare.
Tracce di una miniera di arenaria, resti di costruzioni abitative e ceramiche fanno intendere che quest’ultimo gruppo di isole sia rimasto abitato fino alla tarda età Romana.