Viaggio alla scoperta di Paros
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KaliParos… perché?

KALIMERA!

KaliParos è il nome che ho scelto per questa pagina, giocando un po’ con la parola Paros (cui la pagina è dedicata), e le forme più comuni di saluto greche.

Per augurare un buon inizio di giornata, i Greci usano la parola “Kalimera” (καλημέρα), composta da due parole: καλή (“kalì” = buono) + ημέρα (“imera” = giorno).
Dal primo pomeriggio in poi, il saluto diventa “Kalispera” (καλησπέρα), ancora una volta composto dalle parole καλή + εσπέρα (“espera” = sera).
Kalinikta (καληνύχτα: da καλή +‎ νύχτα = “nikta”, notte) si usa, solitamente, soltanto per congedarsi al termine di una serata, per augurare -appunto- una buona notte.

La formula di saluto più informale (e, quindi, utilizzata a qualsiasi ora del giorno) è “Yasou” = “Ciao”, o più letteralmente “Ehi, tu!”.
Deriva da Γειά (letteralmente “Geià”, con una G che si pronuncia in maniera aspirata e un dittongo “ei” che si pronuncia i, in una combinazione finale di suoni simile alle lettere “Hia”) + σου (“su”, a te).
Se davanti avete una persona più adulta, o un gruppo di persone, utilizzerete il plurale di Yasou, cioè “Yasas” = “Ciao a voi”, dove Γειά si unisce al pronome σας (“sas”, a voi).

KaliParos (buona Paros) a tutti!

 

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