Viaggio alla scoperta di Paros
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A casa di Pandelis Zoumis

A casa di Pandelis

Succede spesso che, girovagando senza meta per sterrati e stradine interne all’isola, fedelmente accompagnata e sostenuta dal motore rombante della mia Panda a noleggio, io mi ritrovi in strade senza via d’uscita, che terminano puntualmente a casa di qualcuno, scortata dal latrato dei cani che mi inseguono… 
Per farvi capire (e garantirvi due risate), guardate questo video!

Succede anche che, a volte, inseguendo cartelli incomprensibili si raggiungano effettivamente destinazioni e mete lontane dai circuiti più turistici, e ci si ritrovi ancora una volta a casa di qualcuno, ma stavolta benvenuti senza abusare della proprietà privata per fare strane manovre di marcia.

È quello che ci è successo sulla strada che da Naoussa svolta verso l’interno dell’isola, appena prima di raggiungere il villaggio di Kostos, inseguendo un semplice cartello che proclama la vendita di vino casalingo (spitikò krasì).

A casa di Pandelis Zoumis

Lasciata l’auto fuori dal cancello, ci avviamo timidamente verso il vialetto adiacente alla casa, e annunciamo la nostra presenza con un “Kalimera!” scandito ad alta voce (sia mai che ci scambino per delle ladre!). 

Ci viene incontro un uomo di mezza età, sorridente, che ci chiede il motivo della nostra visita.
Siamo un pò sorprese, perché nemmeno noi sappiamo esattamente il motivo della nostra presenza in quel luogo, e facciamo riferimento al cartello posto in bella vista sulla strada, curiosissime di sapere dove e cosa ci porterà questo stravagante incontro della giornata. 

L’uomo, che di nome fa Pandelis Zoumis, ci apre le porte della sua piccola “katikià”, che in inglese traduce come “old farm house”, ovvero una piccola fattoria.
In realtà, l’universo di Pandelis -che scopriamo essere fabbro- è composto da una piccola casa/museo, all’interno della quale lui stesso ha raccolto e ristrutturato oggetti di metallo (come lampadari e arnesi di vario tipo), e una cantina da cui proviene un odore buonissimo di vino e botti, nonostante io sia praticamente “allergica” a qualsiasi tipo di nettare degli dei (si, il vino non mi piace proprio… in qualsiasi forma e colorazione esso si trovi… forse faccio un’eccezione per il bianco fruttato, purché ghiacciato e di bassa gradazione alcolica). 

Uscite dalla cantina, ci aspettiamo di salutarlo e ringraziarlo per questa mini invasione del suo spazio personale; invece è proprio in questo momento che Pandelis ci apre il suo vero universo… la sua casa!

A casa di Pandelis Zoumis

Ci invita, difatti, a prendere posto attorno al tavolo presente nella sua veranda, all’ombra degli alberi circostanti, e immersa nel silenzio più totale della collina in cui ci troviamo. 
Lui inizia ad armeggiare con qualcosa in cucina, ci chiede se abbiamo sete.
Io metto le mani avanti col vino, dico che non sono una degustatrice e non merito nessuna delle preziosissime gocce da lui prodotte, Benedetta invece non aspetta altro che poterne bere un bicchiere.

Pandelis mi porta, dunque, un bicchiere di limonata, naturalmente fatta con i limoni del suo giardino, piazza due bottiglie di malvasia bianca e rossa sul tavolo, e sparisce nuovamente dietro la tendina di casa sua.

Io e Benedetta ci guardiamo attorno ancora prese d’imbarazzo, non sappiamo bene cosa stia succedendo, finché non ci troviamo davanti un profumatissimo piatto di formaggi e marmellata, e una gustosissima insalata a base di pomodori, olive e capperi.

A casa di Pandelis Zoumis

È con questo gesto che Pandelis afferma perentorio che i Greci non bevono mai un bicchiere di vino a stomaco vuoto, e ci invita a godere di questo piccolo aperitivo in sua compagnia, illustrandoci la storia dei capperi (da lui raccolti e lavorati), della marmellata prodotta in casa (che accompagna i formaggi consegnatigli da qualche pastore della zona), e dei suoi pomodori.

La storia di Pandelis ha del magico, nel senso che ti riporta indietro nel tempo, a quelle case di campagna dal sapore tutto familiare… di quelle famiglie che si succedono di generazione in generazione, di quei nonni che rilevano appezzamenti di terreni per coltivare ortaggi e realizzare vitigni, e di quei nipoti che ne perseguono con volontà lo sforzo. 

Pandelis è così: vive in questo piccolo paradiso lontano da tutto e tutti, nel silenzio della sua campagna, ma non fa dei suoi prodotti il business al centro della sua esistenza. 
Pandelis non vive della rendita del suo vino o dei suoi capperi o dei suoi pomodori.
È più il lavoro in qualità di fabbro che gli dà da vivere in senso stretto. 

Ha “pubblicizzato” la sua attività con quel piccolo cartello in mezzo alla strada, più che altro per incuriosire i passanti (come noi) e avere la possibilità di conoscere nuovi visi e fare due chiacchiere.
Pandelis lo fa più per passione nei confronti della terra che abita, non commercia i suoi prodotti neanche nei negozi dell’isola.
Li vende a qualche vicino, ai turisti di passaggio, ai local che sanno dove trovarlo… di certo, non lo fa per business. 

E mentre gustiamo un succosissimo pomodoro, ci comunica anche che sa cucinare divinamente, che organizza -su prenotazione- cene per piccoli gruppi in quella splendida veranda, accompagnate dal suono di qualche strumento musicale. 

Ci immaginiamo in una calda sera d’estate, attorniate dal canto dei grilli, con le pance stracolme di moussaka e dolmades, mentre una nenia greca ci accompagna dolcemente verso il sonno. 
E prendiamo il suo numero di telefono, non si sa mai si riesca davvero a racimolare un gruppetto di amici per poter godere assieme di questo splendido evento. 

Ci alziamo dal tavolo per togliere il disturbo, ci sembra di esserci soffermate già fin troppo a turbare la quiete della sua piccola casa. 
Gli chiediamo quanto dobbiamo lasciargli per il vino e l’antipasto che ci ha preparato, ma lui strabuzza gli occhi perché ritiene tutto ciò un piccolo omaggio di ospitalità.
Noi insistiamo lo stesso, e -prima di andar via- gli lasciamo comunque qualcosa. 

La visita all’universo di Pandelis ci lascia un senso di pace e tranquillità, vuoi per il posto, vuoi per il personaggio che abbiamo incontrato, vuoi per il suo stile di vita. 
Se dovesse capitarvi, vi consiglio davvero di fare un salto a trovarlo!

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