Viaggio alla scoperta di Paros
Viaggio alla scoperta di Paros
La Grecia in uno scatto

La Grecia in uno scatto

Un paio di giorni fa ho lanciato sulla pagina Facebook un giochino, in cui invitavo i follower a rispondere con una foto ad una domanda semplicissima:

Cosa rappresenta la Grecia per me?

Le risposte sono state tantissime e molteplici, spesso accompagnate anche da frasi e parole stupende nei confronti di questa terra che tanto amiamo. 
Ho, dunque, pensato di raccogliere foto ed interventi in un unico post, per racchiudere in immagini e parole quello che la Grecia rappresenta per noi, le sensazioni che evoca, i frammenti di vita cui ci capita di associarla.

Pronti a tuffarvi in questo mare di emozioni?
Diamo il via a questo viaggio sensoriale, che approderà in una miriade di isole, e ci farà scoprire qual è il sapore che -per noi- ha la Grecia!

Questa la foto che io, per prima, ho pubblicato come sintesi della mia idea di Grecia: l’immancabile bianco delle pareti, il blu delle porte e delle finestre, un anziano che ozia seduto a un tavolino, e i polpi appesi sui fili della corrente ♥

 

Francesco e Maria Antonia replicano con degli scatti di Leros, un’isola che amo particolarmente pure io: in entrambi, il mare la fa da padrone.
Nella prima, uno dei simboli dell’isola (la chiesa di Agios Isidoro, raggiungibile attraverso una passerella sul mare); nella seconda il mulino di fronte all’omonima taverna. 

 

Per Maria Grazia, la Grecia è una tipica taverna di Itaca, isola che lei definisce “una meraviglia“.
Da un pò nella mia “wish list”, prima o poi riuscirò a farci un salto. 

 

Modesta e Annalisa associano la Grecia a due degli animali più simbolici in terra ellenica: asinelli e capre.
La foto di Annalisa con le caprette che si arrampicano sulla roccia è stata scattata a Fourni, lo scorso agosto: un viaggio che lei racconta come un “tuffo in una Grecia degli anni ‘90. È stato amore a prima vista!

 

Francesco ci omaggia del paesaggio da cartolina di Oia, a Santorini.

 

Per Giulia, l’essenza della Grecia è tra la case dei vicoli, all’interno dei villaggi. 

 

Andreina e Antonella ci portano con il cuore e con le immagini a Paros, dove un pescatore sbatte sul cemento il polpo appena pescato, e una taverna mette in bella mostra una delle specialità tipiche dell’isola: la gouna, ovvero lo sgombro essiccato (e poi servito semplicemente arrostito). 

 

Ancora Paros, in un altro scatto di Andreina (con il particolare del simbolo porta fortuna di questa terra, l’occhio di Allah, ritratto all’esterno di una casa in uno dei villaggi dell’entroterra) e nella foto proposta da Federica, che ritrae la chiesa sulla baia di Molos.

 

Per Cinzia, la Grecia è una barca nelle acque cristalline e piatte dell’isola di Milos.

 

Per Zina, Grecia è sinonimo di Xenofilia, il termine utilizzato per indicare l’enorme senso di ospitalità che contraddistingue questo popolo (da Xenos = straniero e Philia = amore; appunto “amore per lo straniero”). 
E quale miglior esempio di una sorridente donna con in mano un piatto di fichi d’India appena raccolti?

 

Pietro spezza la “monotonia” di un paesaggio in bianco e blu, riportandoci alla mente le rossissime cupole delle chiese di Mykonos

 

A Cristina è rimasta impressa “l’incredibile luce della Grecia“, racchiusa in uno scatto che ritrae la chora di Amorgos

 

Per Agi Sagi, la Grecia è il colore del mare che circonda le isole più piccole. 

 

La Grecia affonda anche il cuore dei più piccoli, come nel caso di Nicole, che ci regala il suo personalissimo punto di vista sulle meraviglie di questa terra. 

 

Infine, Valentina -con una singola immagine- ci racconta frammenti di una vita fatta di cose semplici e -talvolta- parecchio stravaganti… che sono quelle che Paola (My Greek Salad) definisce magistralmente con il termine “grecate“, e che spesso ci fanno ancor più apprezzare l’arte di arrangiarsi tipica di questo popolo, affiancata ad un ritmo di vita lento e rilassato (“sigà, sigà“… l’avete mai sentito dire ad un Greco? significa “piano piano”, ed è una vera e propria filosofia di vita).
Di esempi di grecate, Valentina ne offre a bizzeffe: pronti a catapultarvi, con la mente, a immagini di vita che avrete sicuramente colto nella miriade di isole su cui via sia capitato di mettere piede?

Sugli scooter portano di tutto, da treni di gomme (sì, 4!) a caprette, e per finire una credenza in stile massiccio con 2 ante di vetro piombato.
Poi ci sono le “motozappe” che adoro, quelle ancora targate cyclades con sopra i vecchietti che vanno a fare la spesa a Parikia.
Le cassette della frutta le usano come bauletti per i motorini e perfino come portabagagli sulle auto; in un caso ho visto una vecchissima fiat 127 con sopra 4 cestoni di plastica, di quelli per i panni, legati sul tettuccio.
Sulle auto si vedono anche: pannelli solari, boiler, travi di legno lunghe 10/15 metri e ci manca poco che ci leghino anche la nonna 
Dimenticavo la grecata più assurda!
Il tizio che porta il latte a domicilio, con due mucche sul pickup che ruminano tranquille mentre lui te le munge davanti a casa!
La creatività non manca ai greci 

Volete qualche esempio concreto di “grecata”? Eccovi accontentati!

L’originalissimo cartello ritratto nella prima foto da Valentina, rimanda ad un semplicissimo divieto di parcheggio! L’avreste mai detto?  😀 
E nella seconda foto, Annalisa ritrae tre uomini su una barca a remi, di cui uno è comodamente seduto su una seggiola di legno, e sulle ginocchia regge l’amico davanti  🙂 

 

E, per voi, che sapore ha la Grecia? Scrivetelo tra i commenti, o sulla pagina Facebook!

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